GPS 2026 Docenti: manca meno di un anno, ecco perché è il momento giusto per pensare ai punteggi

di Pierino Vittorio Guerisoli

All’aggiornamento delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) Docenti manca ormai meno di un anno. Anche se il Ministero non ha ancora pubblicato il nuovo bando, è già tempo di pianificare, valutare e – dove necessario – aggiornare o potenziare i propri titoli formativi e certificativi. Chi si muove per tempo ha infatti più possibilità di intervenire efficacemente sul proprio punteggio, nonostante l’incertezza che ancora avvolge le tabelle definitive e i criteri di valutazione.

Il contesto è in continua evoluzione, e chi conosce il sistema sa bene che le sorprese dell’ultimo momento non sono rare. Tuttavia, alcune anticipazioni attendibili da fonti ufficiali e di settore permettono già oggi di fare scelte consapevoli per non trovarsi impreparati.

Cosa succederà nel 2026? Le anticipazioni e le probabili novità

Dalle prime ricostruzioni e analisi disponibili in rete, emerge chiaramente che le GPS 2026 si preannunciano molto diverse rispetto alle edizioni precedenti (2020, 2022, 2024), soprattutto per quanto riguarda i punteggi attribuibili ai titoli culturali e la validità delle certificazioni.

  1. Accreditamento obbligatorio per le certificazioni informatiche
    Una delle modifiche più significative riguarda l’introduzione obbligatoria dell’accreditamento ACCREDIA per le certificazioni digitali basate sul framework DigComp. Si tratta di un requisito ormai dato per certo, che renderà inutilizzabili tutti i titoli non rilasciati da enti accreditati o non conformi ai nuovi standard.

  2. Revisione totale del settore delle certificazioni linguistiche
    È in atto una vera e propria rivoluzione anche nel comparto delle certificazioni linguistiche. Dal novembre 2024, infatti, è operativo il nuovo elenco ministeriale delle certificazioni riconosciute, che ha escluso numerosi enti e titoli precedentemente ammessi. Chi possiede una certificazione linguistica vecchia o non più presente in elenco rischia di non vedersela più riconosciuta ai fini del punteggio GPS.

  3. Scadenza automatica dei titoli “datati”
    Un altro aspetto fondamentale riguarda la validità temporale delle certificazioni: secondo le norme di accreditamento, i titoli informatici rilasciati da enti certificatori accreditati scadono dopo 4 anni. Questo significa che molte certificazioni DigComp ottenute nel 2020 o nel 2021 non saranno più valide nel 2026, a meno di essere rinnovate.

Occhio alle vecchie tabelle: molti corsi pubblicizzati oggi rischiano di non valere più nulla

Un errore molto diffuso è quello di affidarsi a corsi e pacchetti formativi che pubblicizzano punteggi riferiti alle vecchie tabelle ministeriali (2020, 2022, 2024), senza aggiornamenti coerenti con la normativa in divenire. È importante sapere che quei punteggi non sono garantiti, e anzi è molto probabile che le nuove tabelle del 2026 ne modifichino la struttura, come già accaduto più volte ai tempi delle graduatorie di istituto di seconda e terza fascia.

Cosa conviene fare ora? Il consiglio degli esperti

In questa fase, la strategia migliore è pianificare con intelligenza e cautela, privilegiando titoli:

  • accreditati Accredia, quindi sicuri e aggiornati;

  • recenti, quindi ancora validi nel 2026;

  • flessibili, in grado di portare punteggio anche in caso di modifiche tabellari.

Il nostro consiglio è quello di fare una ricognizione dei titoli già posseduti, valutare quali siano ancora validi e quali vadano aggiornati o integrati, anche alla luce delle evoluzioni normative previste.

Rinnova il tuo parco certificazioni prima che sia troppo tardi

Rinnovare o aggiornare le proprie certificazioni è oggi una scelta strategica, perché:

  • consente di ottenere punteggio valido e sicuro nel 2026;

  • evita il rischio di presentare titoli non più riconosciuti;

  • permette di usufruire di offerte vantaggiose in questo periodo di transizione.

Ricorda: le certificazioni DigComp rilasciate da enti accreditati Accredia hanno una validità di 4 anni, e le certificazioni linguistiche devono essere tra quelle riconosciute nel nuovo elenco del Ministero.

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